Guido Keller : L’uomo che lanciò un pitale su Montecitorio.

Spesso la storia tende a celare nei propri meandri , fatti e personaggi , estremamente interessanti.

Vi era un uomo in particolare (un uomo alquanto bizzarro a dire la verità) , poco conosciuto a cui voglio dedicare queste poche righe.

Guido Keller Von Kellerer , nacque in un’ aristocratica famiglia di origine svizzera, il 6 febbraio 1892 a Milano . Dopo una settimana dall’entrata in guerra dell’Italia nella prima guerra mondiale , ottenne il brevetto di pilota e partì volontario.

Asso dei cieli , divenne un temutissimo (e famigerato) avversario per gli austriaci  che spesso furono costretti a battere in ritirata alla sola vista del suo velivolo.

Dopo decine di duelli vinti, venne abbattuto e detenuto in un campo di prigionia austriaco , ma riuscì a fuggire. Alla fine del conflitto portò a casa tre medaglie d’argento per diversi meriti sul campo ed una fama di uomo indisciplinato e ribelle .

Dopo la penosa conclusione della prima guerra mondiale , Keller fu tra i legionari dannunziani che parteciparono all’impresa di Fiume . In una città, come Fiume , dove tutto era lecito l’avanguardia sperimentale e futurista diventò legge , e nella rottura degli schemi e del bigottismo , ovviamente , Guido Keller emerse senza difficoltà .

Tra i preferiti di D’Annunzio , diventò famoso per le sue azioni sconsiderate ed ardite .

Bisessuale e cocainomane non si sdegnava di girare nudo per le spiagge fiumane a spaventare le giovani coppiette che vi si appartavano . Si fece costruire anche  una casa su un albero , dove spesso dormiva nudo .

In volo non dimenticava mai di portare il suo preziosissimo servizio da tè in porcellana . Addestrò persino un’ aquila , a cui diede il proprio nome , Guido .

Irriverente , beffardo , indisciplinato fondò Yoga un’ associazione di “disordinati”, altamente scelti. Da un articolo de il giornale: << Amico e sodale di Keller era il futuro scrittore Giovanni Comisso, non ancora venticinquenne. Insieme, fondano Yoga, un’«Unione di spiriti liberi tendenti alla perfezione». Né partito né movimento politico, Yoga era un’aggregazione di creativi che concepivano scherzi, burle, azioni dimostrative, per mettere alla berlina gli amanti dell’ ordine e della disciplina. Con vero spirito futurista, realizzavano sberleffi teatrali al senso comune del pudore decidendo di sfidare le «più o meno idiote tavole di valori» che la gente per bene definisce «morale». >>

Dopo il trattato di Rapallo nel 1920 , Keller tornato in Italia compie una delle azioni che lo renderanno celebre (almeno a quel tempo) in tutto il mondo: << volò su Roma e lasciò cadere sul Vaticano una rosa bianca con una dedica «a Frate Francesco» (il santo amato dal suo Comandante); sul Quirinale fece piovere sette rose rosse, offerte in dono «alla Regina e al popolo d’Italia»; su Montecitorio scagliò un pitale in ferro smaltato: al manico era legato un mazzo di rape e di carote, con un nastro rosso e la scritta: «Guido Keller, ala azione nello splendore», era il suo motto, «dona al Parlamento e al Governo che si reggono da tempo con la menzogna e con la paura, la tangibilità allegorica del loro valore» >>

Successivamente partecipò alla marcia su Roma e si iscrisse al PNF (partito nazionale fascista), verso cui però mantenne posizioni fortemente critiche.

Dal 1923 si sposto da Bengasi a Berlino poi in America latina dove partecipò ai conflitti armati locali , nel mentre esplorò il Rio delle Amazzoni risalendo fino in Perù. Morì all’ età di trentacinque anni , in un incidente automobilistico , nel 1929. Venne sepolto nel Vittoriale degli italiani , a Gardone Riviera , su richiesta di D’Annunzio che lo raggiungerà nove anni dopo. In questo stesso giorno 123 anni fa nasceva Guido Keller Von Kellerer , aviatore , legionario fiumano ed eroe Italiano . Auguri. P.S.  Consiglio per approfondire la storia di questo personaggio il libro “l’Uscocco Fiumano” di Alberto Bertotto. keller

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I buffoni ed i beffati.

Quando un popolo scoraggiato e demoralizzato , sull’onda del sentimento si affida ad una classe dirigente disorganizzata ed improvvisata , non può  che risultarne un pastrocchio politico dannoso ed insensato.

Ed è quello che è accaduto nel nostro paese con le ultime elezioni.

Un comico genovese , dopo svariati anni di invettive e provocazioni , ha l’ardire di fondare un movimento politico che a distanza di pochi mesi riesce ad ottenere diversi consensi .

Il popolo esulta , si commuove , viene trascinato da questa ondata di rinnovamento. Uno tsunami , che travolge elettori storici del centro destra e del centro sinistra , giovani e meno giovani , convinti e meno convinti , insomma da combriccola di seguaci di un comico a salvatori della Patria.

Professionisti, operai , artigiani , disoccupati , casalinghe sono diverse le categorie di riferimento che il movimento coinvolge e sono diversi i parlamentari che elegge . Nessun politico di professione , tutte facce fresche e nuove.

Un programma condivisibile , al cui centro, vi è la partecipazione dei cittadini nella vita politica del paese attraverso forme di democrazia diretta,  lotta alla corruzione e alla mafia , ecologia , politiche sociali e di incremento del lavoro e tante altre bellissime cose.

Insomma meraviglioso! Stupendo , superlativo , una vera rivoluzione civile (come sarebbe piaciuto ad Ingroia) !

Ma dove? Ma quando?

Ovviamente siamo italiani. Ed è finita come è nostro costume in bagatelle , in caciara , o per meglio dire usando un inglesismo , “a puttane”.

Appena eletti i salvatori della nazione si trincerano nelle loro casematte di onestà ed intransigenza rifiutando il dialogo con le altre forze politiche , paralizzando così qualsiasi tipo di possibilità di influenzare il lavoro parlamentare prendendo spunto dal proprio programma.

Il simpaticissimo leader barbuto (con un fare un po’ da capobastone) , vieta a tutti i rappresentati del movimento di interloquire con i media , cosa che provoca diverse polemiche . Coloro che compaiono in interviste televisive vengono cacciati dal movimento.

Nel mentre , alcuni militanti malati di democrazia , cominciano a rivoltarsi proprio contro l’unico essere senziente di questo movimento (il comico) richiedendo maggiore apertura e trasparenza oltre che un ulteriore coinvolgimento nelle questioni di partito e non solo (forse non hanno presente che negli altri partiti non possono fare altro che mettere una croce sulla scheda) .

Dopo i primi tempi , da buon giacobino, Il Comico , attraverso plebisciti popolari telematici (poche migliaia di elettori) comincia a cacciare a stivalate nel deretano tutti i dissidenti . In parlamento ,  iniziano le  prime scissioni di deputati e senatori , mentre l’opinione degli elettori si divide. Cominciano i primi rimorsi di chi ha votato il movimento,  per sfiducia o delusione nelle altre forze politiche.

La legislatura procede , come non procedono gli obbiettivi del partito , ormai ridotto a cantarsela e suonarsela da solo. Restano arenati tutti i buoni propositi e le meravigliose battaglie della campagna elettorale (forse ci si rende conto che magari sarebbe servito l’appoggio di qualche “morto” in più).

Non può mancare ovviamente una serrata politica anti euro (di per se sacrosanta) . Addirittura viene proposto un (impossibile) referendum al fine di conoscere l’opinione degli italiani in merito e quindi cominciare a preparare nell’eventualità , la fuoriuscita dall’eurozona. Ci si interroga , tra le tantissime cose , anche , sulla questione dei risparmi (in euro) in caso di cambio della valuta e si capisce che magari la questione è un tantino più complessa di quello che si pensava. Però siamo anche in periodo di elezioni del presidente della Repubblica  e con una coerenza granitica propongono tra i nomi anche il sig. Romano Prodi artefice di quell’euro che questi signori (a quanto pare) tanto avversano , <<Con l’Euro lavoreremo un giorno in meno, guadagnando come se lavorassimo un giorno in più>> (cit.).

Arriviamo al 27 gennaio 2015 , giorno in cui altri nove deputati più un senatore , annunciano di voler abbandonare il movimento ed entrare nel gruppo misto. Siamo attualmente a circa quaranta tra senatori e deputati (quasi venti senatori e quasi venti deputati) espulsi o fuoriusciti , una nutrita pattuglia che sebbene ufficialmente nel gruppo misto , entra come linfa “nelle ossa” del Partito Democratico.

Allora , Io mi chiedo , che senso ha fare i “duri e puri” per poi non concludere nulla e magari perdendo anche consensi?

E’ giusto candidare gente improvvisata che viene catapultata da un giorno all’altro in qualcosa di particolarmente tecnico e delicato? Come possono persone che non hanno un retroterra ideologico comune trovare punti di incontro su grandi temi quali lavoro, immigrazione, diritti civili (questioni scottanti all’interno del movimento) ?

Ma siamo sicuri che questa “democrazia liquida” (a quanto pare tanto sbandierata , ma mai realizzata realmente) dove senza nessun tipo di filtro (rappresentanza) ogni caprone , per quanto ignorante o stupido , può dire la sua , sia cosa buona e giusta?

Come può , un movimento che non si tiene unito neanche all’opposizione , essere credibile (ma soprattutto reggere) eventualmente come prima forza di governo?

Sono troppi gli interrogativi a cui non saprei dare una risposta .

L’italia della prima repubblica è finita , il tempo dei partiti di massa e delle ideologie pure. E’ finita anche l’era del Cavaliere , che da buon padre premuroso ci ha lasciato un suo figliuolo “a guardia della casa”. In un momento di scoraggiante degrado sociale e politico , non ci resta che sperare,  per l’ennesima volta , nella disperazione.

pierrot

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Hiroo Onoda

C’era , tempo fa , una generazione che viveva di principi e di valori, una generazione che con fede incrollabile restava al proprio posto , qualsiasi cosa accadesse.

C’era tempo fa in Giappone , una generazione di giovani samurai , che travolti da una guerra mondiale, si trovarono a combattere in ogni dove, nelle montagne cinesi , nell’entroterra coreano , nelle placide coste malesi e persino, nella profonda jungla delle isole filippine.

C’era tempo fa un soldato di nome Hiroo Onoda.

Hiroo Onoda classe 1922 , fu addestrato come guerrigliero nella scuola militare di Nakano ed inviato il 26 dicembre 1944 a combattere nell’isola di Lubang , con il preciso scopo di rallentare ed ostacolare l’avanzata alleata nelle zone occupate.

<<Ogni soldato giapponese era pronto a morire, ma io ero un ufficiale dell’intelligence, e l’ultimo ordine che ricevetti fu di condurre imboscate e azioni di guerriglia>> da un intervista del Corriere della Sera.

Hiroo Onoda , isolato dalla patria e dal mondo , ignaro della sconfitta del Giappone, non si mosse da Lubang.

Fermo, incrollabile, fiero resistette 30 anni a difesa di un atollo sperduto e impervio. Nel 1974 dopo lunghe ricerche fu ritrovato da un ufficiale militare giapponese .

“Questo hippie arrivò sull’isola e mi chiese se volevo venire via , ma io gli dissi che attendevo gli ordini di un superiore.”

Onoda consegnò la sua spada ed il suo fucile in perfette condizioni al presidente filippino Ferdinand Marcos, che lo graziò per gli omicidi commessi.

In seguito fu convinto a fare ritorno in patria , e dopo una ridicola quanto patetica cerimonia , finalmente , finì la sua guerra.

Rimase incredulo nel vedere quanto fosse cambiata la sua terra , e per lungo tempo non riuscì a reintegrarsi in un Giappone che non riconosceva , in un popolo che , profondamente mutato , non sentiva più come il suo. Solo nel 1984 fece definitivamente ritorno. Morì a Tokyo nel 2014 all’età di 91 anni.

“Siamo come nani sulle spalle di giganti, così che possiamo vedere più cose di loro e più lontane, non certo per l’altezza del nostro corpo, ma perché siamo sollevati e portati in alto dalla loro statura” Bernardo di Chartres.

hiroo onoda

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OCEANO DI SAGGEZZA

Oramai da molti anni un popolo lotta , tra le vette del mondo ,  per la propria sopravvivenza .

In Tibet l’invasione cinese, prima militare nel 1959, poi demografica (in mezzo secolo di dominazione) , ha reso la popolazione tibetana , minoranza.

Il Dalai Lama (il cui significato è “oceano di saggezza”) , o usando un  altro appellativo “Kundun” ,

la massima autorità spirituale e politica tibetana  è costretta a vivere in esilio.

Il governo cinese , ritiene il buddhismo , una fede separatista  e di conseguenza ha attuato da diverso tempo una politica liberticida.

Da un’ intervista del 2008 al Dalai Lama:

“ In tibet è proibito avere statue di Buddha nelle proprie case o esibire oggetti religiosi , è vietato fare pellegrinaggi ai templi . Nei monasteri buddhisti sono cominciati gli indottrinamenti politici , ed è vietato persino pronunciare il mio nome.

Qualsiasi manifestazione di protesta viene repressa con la violenza con arresti e torture.

I tibetani sono trattati come cittadini di seconda classe nella propria patria, senza alcuna dignità.

Anche un animale non può essere soltanto bastonato , non siamo nemici siamo esseri umani. Per questo sostengo che sia in atto un genocidio culturale. […]

Il mondo libero ha una responsabilità morale, deve tentare di portare la Cina nell’ambito dei principi democratici. ”

Il governo cinese ha annunciato che si occuperà personalmente della gestione e della nomina dei monaci comprendendo anche le alte cariche come quella di Panchen Lama (attualmente  Qoigyijabu , cittadino cinese , figlio di funzionari cinesi) e quella di Dalai Lama.

Dopo l’annessione del Tibet (tra il 1949 e il 1959 prima regione autonoma, poi provincia) alla Cina, il Dalai Lama , è diventato una persona pericolosa che spesso crea imbarazzo per i governanti che lo ospitano.

L’influenza politica cinese come sappiamo è indubbia , ed è logico che i capi di stato , siano intimoriti nel ricevere la massima autorità buddhista , ma che lo sia anche il papa , è davvero incredibile. L’ultimo incontro tra un papa ed il Dalai Lama risale a papa Giovanni paolo II, in una serie di incontri storici che porranno le basi del dialogo interreligioso .

Successivamente , sia il non tanto amato Benedetto XVI che il rivoluzionario papa Francesco I , faranno orecchie da mercante e rifiuteranno incontri con lo sfortunato e scomodo monaco scalzo.

La situazione aldilà dei rapporti di politica internazionale , è disastrosa. Molti sono i monaci che scelgono il suicidio (dandosi fuoco) come estrema forma di protesta contro la violenza cinese.

Cosa accadrà allora quando l’ultimo baluardo di libertà e di indipendenza, Tenzin Gyatso, l’attuale “Kundun” verrà a mancare?

Siamo così tanto immersi in autocompiacimenti e sterili dibattiti , riguardo concetti di cui non conosciamo neanche il significato , che nel brusio del nostro chiacchiericcio , non sentiamo le grida , dei popoli oppressi.

“Om gate gate paragate parasamgate bodhi swah.”   dalai_lama aa

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QUASI QUASI…DIVENTO ROM.

Roma ,  9 gennaio 2015 , tre giovani irrompono in un centro commerciale per rubare  i-phone e telefoni cellulari di ultima generazione e scappano prelevati da una macchina con targa inglese al campo rom di via Candoni (campo rom che ospita 700 persone) .

Dopo qualche ora  dei vigili urbani si presentano nel campo ed identificati i delinquenti , cercano di farsi restituire la refurtiva ,  di tutta risposta interviene l’intera famiglia (decine di individui) che accerchia la pattuglia picchiandola selvaggiamente.

Conclusione , referti medici che non si vedevano dai tempi di Primo Carnera , ossa rotte , setti nasali deviati , traumi cranici e così via (uno degli agenti perde anche l’uso del dito mignolo della mano sinistra).

Giovedì 15 gennaio 2015 una retata di 80 agenti della municipale scopre l’inverosimile bische clandestine , bar abusivi , decine di vetture (alcune estremamente costose) sprovviste di assicurazione con targhe estere,

container adibiti ad abitazione .

Conclusione: 20 fermi. Come 20 fermi?

Ma certo! Anzi , è già troppo! E dove la mettiamo la tolleranza , l’integrazione , la tutela delle diversità culturali altrimenti?

Dopo tutto , sono rom mica italiani!!

Si perché ad un italiano, in una situazione del genere prima smantellano (o sgomberano) la baraccopoli (o la casa popolare) poi lo arrestano , gli applicano le misure cautelari , e poi dopo un interminabile periodo di tempo lo condannano (forse . Perché se ha qualche santo in paradiso e magari è pure di sinistra lo lasciano anche andare ) a marcire in carcere.

Ma il rom no. Il rom può mettere in piedi una vera  e propria attività criminale (estremamente redditizia a quanto sembra) organizzando aggressioni , furti e rapine, magari creando una baraccopoli di fortuna e aggregando decine di famiglie fino ad arrivare a numeri anche considerevoli (in media dai 500 individui a salire),  senza che vi sia praticamente alcuna conseguenza.

Io mi chiedo come sia possibile , che queste persone che vivono in veri e propri villaggi nelle periferie delle nostre città non si sottomettano alle nostre leggi? Perché , se  come leggiamo nei nostri tribunali , “la legge è uguale per tutti” un italiano deve sottostare alle norme del nostro diritto scritto e un individuo del genere no?

Allora potremmo dibattere fino alla fine dei tempi , ma solo uno stupido , non capirebbe che ci sono comunità che per radici culturali e differenze sociali mai si adegueranno alle regole di un paese “civile”.

Quasi quasi , divento rom.

P.S. anche se non ho mai avuto simpatia per vigili urbani e simili , per quello che vale , massima solidarietà.

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L’altra faccia dell’ Islam.

Qualche decennio fa , un uomo disse “il cinema è l’arma più forte” .

Ebbene a quanto pare ancora adesso , il ruolo del cinema nell’ opinione pubblica è ancora centrale , anzi , se possibile è ancora più importante ed impattante di qualche anno addietro.

Utilizzando “American Sniper” di Clint Eastwood come pretesto, proverò a fare una riflessione.

Aldilà della critica cinematografica che lascio a luminari quali Canova e Caprara , sono rimasto alquanto perplesso. In un momento storico-politico come questo , l’ennesimo film sulla giustezza della guerra in medio-oriente e sulla brutalità del mostruoso mondo”arabo”, oltre ad essere fuori luogo non può che non essere potenzialmente pericoloso.

Perché vi chiederete?

Perché se l’opinione pubblica , influenzata dai mezzi di comunicazione di massa ,  con ampie generalizzazioni  , comincia a demonizzare il mondo islamico , ci si infila in un vortice di ignoranza , di intolleranza e di violenza psicologica , verbale  e fisica da cui risulterà particolarmente arduo uscire.

Lungi da me l’ intenzione di fare filippiche per nessuna delle parti in causa, ed I moralismi del ben pensiero li lascio a chi per scrivere riceve una retribuzione .

Io però,che ho il vizio di andare controcorrente , per spezzare queste catene di etichette e luoghi comuni voglio ricordare con una postilla , un esempio virtuoso di musulmano. Un uomo che ha combattuto per il suo paese contro l’imperialismo sovietico ed il fondamentalismo talebano.

Ahamad Shah Massoud classe 1953 , soprannominato il “leone del Panjshir”. Combattente di etnia tagiki , comandante della resistenza afghana contro l’invasione sovietica dal 1979 al 1989 e il regime integralista talebano, insediatosi a Kabul nel 1995. Politico , militare , letterato e guerrigliero musulmano ucciso in un attentato nel 2001 ordito da fanatici integralisti affiliati ad  Al-qaida.

Un uomo che  ha dedicato la sua intera vita  lottando , inchiodato sui monti e nelle trincee del suo Panjshir , contro le ingiustizie , i crimini e le follie del fondamentalismo islamico.

Concludo riportando un’ intervista di Ettore Mo inviato del Corriere della Sera in Afghanistan ed  amico di Massoud: <<Una volta però quando gli ho chiesto a bruciapelo se avesse mai pensato che i talebani, tanto numericamente più forti e, grazie al Pakistan, anche meglio equipaggiati, potessero sopraffarlo, mi ha risposto:”Oh sì… Ma prima dovranno passare sul mio corpo”. Credo che spesso si sentisse solo ed era certamente angosciato dal fatto che la sua ostinata lotta solitaria suscitasse scarso interesse in campo internazionale. Ero a Strasburgo, l’ anno scorso (l’ ultima volta che lo vidi) quando venne a chiedere aiuto all’ Europa. Bene, l’ atmosfera era quasi d’ indifferenza. “Come fate a non capire – mi disse un giorno – che se io lotto per fermare l’ integralismo dei talebani, lotto anche per voi? E per l’ avvenire di tutti?”.>>

Possano  tutte le persone di buon senso , indipendentemente dalla fede religiosa o politica , unirsi e lottare contro questi criminali su ogni fronte , in ogni piazza , in ogni trincea.

massoud

P.S. ci tengo a precisare che la mia fede religiosa non è l’islam, ma sentivo il dovere di esprimere , nella maniera più chiara possibile, il mio punto di vista sulla questione.

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Buon Compleanno Mr.Renzi

Buon Compleanno Matteo!

Matteo Renzi classe 1975, nato a Firenze , professione Democristiano.

Oggi il nostro carissimo, esimio , presidente del consiglio compie quarant’anni , ed è per questo che colgo questa occasione per fargli i miei più sentiti ringraziamenti e auguri di buon compleanno.

Vi chiederete perché i ringraziamenti?

Forse per aver abolito l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, (rafforzando , ergo , la “flessibilità”) senza però , operare una politica seria di abbattimento dei costi del lavoro e senza introdurre finanziamenti e sgravi fiscali per le imprese , al fine di creare NUOVO lavoro?

Forse per gli ottanta euro , così tanto decantati , scomparsi immediatamente nel reticolato di nuove e vecchie tasse?

Magari per la Manovra in deficit che stiamo approvando , grazie alla quale , affosseremo ancora di più il debito pubblico?

No, No , ma è sicuramente per aver tirato fuori dalla “caciara” diplomatica l’Italia ed i marò dalla “giustizia” indiana! Ah neanche questo, non è cambiato nulla .

Per aver contrattato , al di fuori del parlamento , con una sola forza politica (i soliti noti) , legge elettorale , riforme costituzionali e Patria sa cos’altro?

No , cari miei . Grazie a Matteo Renzi siamo finalmente tornati indietro di 30 anni!   La “balena bianca” è tornata. Il mostro democristiano che prende voti dai “moderati”  e dai centristi di sinistra! Quel pensiero politico non ben definito , che nessuno tutela ma molti accontenta .

Ma se circa 30 anni fa la DC , doveva vedersela  con un partito che in quanto voti era un degno avversario (il PC), Matteo è riuscito anche a smembrare e sopprimere quell’ ultima , piccola , ridicola sacca di resistenza di Sinistra che ancora viveva nel Partito Democratico!

E Mentre stringe la mano ai “Forzisti” , strizza l’occhio ai grillini (che come fanciulle inesperte arrossiscono con poca difficoltà) , manda baci ai montiani ed agli scissionisti berlusconiani (NcD) , ormai di lui vassalli.

Immagino che i maestri del trasformismo Italiano quali Depretis e Crispi , non possano che farle “chapeau!”

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E sembra strano…

libertà che guida il popolo delacruix

Sembrerà strano, eppure sorprende vedere i francesi scossi ed increduli, per gli attentati che in questi giorni stanno scuotendo La République.

Come si fa a non aspettarsi attentati, rappresaglie, crimini, se una nazione che professa laicismo (ateismo) di stato e politiche di integrazione e interazione tra varie culture (a quanto si vede mai realizzate) è dilaniata da conflitti religiosi, razziali (pardon, etnici) e culturali, tra varie comunità che mai si sono integrate e mai hanno abbracciato i “valori” della “gloriosa” repubblica francese?

Come può un popolo sorprendersi, se dopo svariati secoli di dominazione coloniale e scellerate politiche di immigrazione , riceve null’altro che un colonialismo di ritorno?

Se questi sono i presupposti , inevitabilmente , questi saranno gli effetti . Eppure , nelle corti dei liberi pensatori, che infestano tanto la Francia quanto l’Italia , l’unica preoccupazione è quella dell’involuzione che sull’ onda del sentimento, l’europa potrebbe prendere , e con una virata a destra (xenofoba e populista s’intende) ritornare anni addietro (accompagnando magari con “Lili marlene” in sottofondo). Che patria ci scampi!

Ma cari miei qui il razzismo, l’anti-islamismo e porcate di questa natura non c’entrano nulla! Questi terribili eventi sono solo il frutto della stupidità dei popoli. Allora lasciamo aperte le frontiere permettiamo a decine di migliaia di persone, provenienti da tutto il nord Africa e non solo, di cui non conosciamo praticamente nulla di approdare sulle coste italiane. Permettiamo  a tizio che parte per combattere in Siria o in Iraq di far ritorno in Francia (e si perchè cittadino francese!) o in Italia . Permettiamo a Caio, già conosciuto dai servizi segreti, di girare tranquillamente e magari anche di tenere in casa un paio di AK, non si può mai sapere quando serviranno. Mi fa sorridere vedere quanto siano celeri i nostri servizi segreti (con nostri intendo europei) quando si tratta di perseguire movimenti politici o tifoserie calcistiche, eppure quando invece la minaccia è seria e non una farsa , ops! Ci si scopre poco capaci!

Infine ci sono quei crociati in odore di santità che a tutela della cristianità, senza conoscere nulla di qualsiasi tipo di religione , scendono a spada tratta contro il mostruoso mondo musulmano, non capendo nella loro abissale ignoranza che di Islam (o di religione) in questi casi non c’è nulla.

Patria non voglia che si facciano vere politiche di integrazione dove per integrazione si intenda tutelare e valorizzare le differenze culturali delle comunità senza svilirne nessuna, che non si dica mai di regolarizzare l’immigrazione ritrattando gli accordi internazionali (schengen e simili) e mai si parli di protezione e tutela del cittadino.

Ma del resto è successo in Francia a noi “che ce ne fotte” ?

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